Laura Tussi
docente, giornalista e scrittrice, si occupa di pedagogia nonviolenta e interculturale e ha conseguito cinque lauree specialistiche in formazione degli adulti e consulenza pedagogica.
Fabrizio Cracolici
ricerca storica contemporanea ed è nipote di Ignazio Cracolici, capostazione ferroviario, inviato al confine in Istria durante il ventennio, per aver ripudiato il fascismo.
Nell’Appello di Stoccolma del 1950 i Partigiani della pace proclamano: «Noi esigiamo l’assoluto divieto dell’arma atomica. Noi consideriamo che il governo il quale utilizzasse contro qualsiasi paese l’arma atomica, commetterebbe un crimine contro l’umanità e dovrà essere considerato come criminale di guerra». Oggi come allora, sono innumerevoli gli attivisti che si impegnano per creare ambiti e percorsi di pace, ossia comunità sociali in costante dialogo con persone di ogni credo politico e religioso.
Oltre alle interviste esclusive a Moni Ovadia, Alex Zanotelli, Vittorio Agnoletto, che ci danno il quadro politico e culturale nel quale l’accelerazione ed estensione della guerra – di cui in questo 2024 stiamo vedendo le estreme conseguenze – hanno potuto svilupparsi, in questo libro troviamo idee e proposte per contrastare le logiche del conflitto e le sue conseguenze politiche, economiche e morali.
In occasione dell'entrata in vigore del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, tappa decisiva del lungo percorso dell'umanità per uscire dalla barbarie, ecco un lavoro innovativo, ispirato alla scienza della complessità, per la cultura della pace nel XXI secolo, a opera dei membri di ICAN, la campagna per il disarmo nucleare premio Nobel per la pace 2017. Memoria e futuro vuole essere uno strumento culturale militante per avviare la "Rete di Educazione alla Terrestrità", progetto nato nell'ambito della coalizione dei Disarmisti Esigenti. Argomentando che l'umanità è una sola e appartiene alla Terra, un sistema vivente unico e integrato, come afferma una fondamentale Carta fatta propria dall'UNESCO, il volume propone che tali verità siano pienamente riconosciute dal diritto internazionale: la nonviolenza efficace. Con un saggio di Luigi Mosca.
Stiamo vivendo in una congiuntura storica del tutto paradossale: ogni giorno si fa sempre più vicino l’eco del conflitto russo-ucraino e le grandi potenze, invece di perseguire la politica del disarmo inaugurata negli anni ’70, corrono invece verso un implemento del proprio arsenale atomico, come in una macabra gara il cui unico traguardo possibile è l’armageddon nucleare. La Cina infatti possiede 200 ordigni, ma entro il 2030 vorrebbe raggiungere il migliaio; gli Stati Uniti hanno già 3000 bombe pronte al lancio e lo storico rivale, il Cremlino, ne ha almeno altrettante puntate verso ovest.
Varie altre nazioni, a volte dette potenze secondarie (come se questo potesse sminuirne la pericolosità), possiedono la tecnologia per la bomba atomica o stanno addirittura accrescendo il loro armamentario. Basterebbe un minimo incidente per far saltare tutto, conducendo la razza umana all’estinzione su questo pianeta. Ecco perché diventa importante fare informazione seria e soprattuto impegnarsi per divulgarla. Farsi veicolo di conoscenza, sensibilizzando le persone comuni, lavorando soprattuto sulle generazioni più giovani, è la strada maestra da percorrere per liberare il mondo intero dal fardello della distruzione nucleare.
La vicenda di Riace ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica alcuni interrogativi che, in un periodo come quello che stiamo vivendo, non possono più essere ignorati.
Le leggi devono essere sempre rispettate, anche quando ingiuste, oppure la disobbedienza civile può ancora incidere sulla nostra società?
Riace e il suo sindaco hanno offerto un modello di convivenza pacifica e plurale, oltre che virtuosa per il territorio. Questo volume, curato da Laura Tussi e Fabrizio Cracolici, raccoglie le considerazioni sul caso Riace di alcune delle figure che, negli ultimi anni, si sono contraddistinte per il loro impegno civile (Moni Ovadia, Vittorio Agnoletto, Alex Zanotelli ecc.) e propone un’intervista esclusiva all’assoluto protagonista della vicenda: Mimmo Lucano.